Ma oggi non è la festa della liberazione? Mi pare che che quest’anno la ricorrenza venga celebrata sotto tono, la retorica degli anni passati è fiacca, spenta, scolorita, il rosso comunista, da sempre sponsor di questa festa, con autoconsegna a se stesso del monopolio sulla vittoria sul nazifascismo, non acchiappa più come una volta. Alle associazioni di partigiani, gli unici secondo la sinistra ad aver liberato l’Italia, comincia a scarseggiare la materia prima, i partigiani “original” cominciano ad essere sempre meno e ogni anno diminuiscono esponenzialmente, al loro posto schiere di ragazzotti che nemmeno hanno fatto la “naja”, incravattati in sciarpe rosse, che inneggiano alla difesa della costituzione come se fossero in discoteca. Sky 24 ha intervistato la signora Luciana, 83enne col tricolore al collo, che trova l’Italia odierna, molto diversa da quella che avevano desiderato e per cui loro avevano combattuto. Loro appunto, non lei, nata nel 1930 aveva 15 anni nel ’45 e non credo che abbia partecipato a combattimenti o “azioni” partigiane, anche perchè i combattimenti li facevano gli americani e le “azioni” erano attentati a soldati semplici, senza alcuna rilevanza tattica, che hanno causato alla popolazione rappresaglie e lutti, e ai comunisti materiale mediatico per santificarsi paladini della libertà e liberatori del paese. I giornali on line disertano la data, solo L’Unità nota che Napolitano è stato accolto da una folla di bambini che cantavano “Bella Ciao”. Del resto l’Italia nemmeno era libera il 25/4/1945, leggo su “la Stampa” del 26/4/1945 che riporta le notizie del giorno 25:
DAL DELTA DEL PO A LA SPEZIA
L’ARDUA BATTAGLIA DIFENSIVA DIVAMPA CON GRANDE INTENSITA’
il tono dell’articolo è quello di un giornale ancora sotto il giogo nazifascista, parla di “armate alleate” che “premono su tutto lo schieramento difensivo germanico che si sviluppa lungo una linea retta che partendo da La Spezia tocca Modena e Ferrara”, parla della V e dell’VIII armate americane attestate nel bolognese e delle difficoltà del “sistema difensivo germanico”, segno evidente che la liberazione italica era un affare privato tra Germania e USA, i partigiani stavano sulle montagne a fare da contorno come l’insalata. Per quel che mi riguarda ringrazio i combattenti americani e inglesi, veri e unici liberatori dell’Italia, i quali ci consegnarono un paese azzerato da cui ripartire, occasione che non siamo stati in grado di sfruttare preferendo consegnare la compilazione della costituzione alla sinistra, ai portatori di bandiere rosse, liberatori d’immagine e non di fatto, con tutte le conseguenze che questo comporta e ha comportato. L’immagine in alto descrive tutto questo moto meglio delle mie parole, partigiani con in mano una bandiera rossa, efficacissima sul piano mediatico e di unica raffinatezza retorica, ma la realtà è quella dell’immagine in basso, con la gente festante su uno Sherman americano, meno poetica e retorica, inservibile sul piano propagandistico, ma che ci consegna la storia come si verificò!