Roma, 13 ott. (TMNews) – La sentenza del giudice texano è tra le più severe: una madre americana, Elizabeth Escalona, 23 anni, è stata condannata a 99 anni di carcere per avere incollato le mani della figlia di due anni al muro e averla poi picchiata fino a lasciarla in coma. La piccolina, Jocelyn, è stata “punita” perchè non era ancora capace di usare il vasino. I maltrattamenti inflitti dalla 23enne, madre di cinque figli, sono avvenuti nel settembre 2011. La bimba ha riportato diverse lesioni, tra cui un’emorragia cerebrale e diverse costole rotte. La procura aveva chiesto 45 anni di prigione per Escalona: “Solo un mostro incolla le mani della figlia alla parete”, aveva dichiarato Eren Price, procuratore di Dallas. La stessa imputata sperava nella grazia dei giudici e aveva fatto ammenda: “Non mi perdonerò mai quello che ho fatto a mia figlia”, secondo quanto si legge sul quotidiano americano Los Angeles Times. “Tutti devono sapere che non sono un mostro. Amo i miei figli”, aveva aggiunto. Il giudice texano Larry Mitchell ha condannato Escalona a 99 anni di prigione, spiegando che si tratta di una pena necessaria per un simile attacco brutale e scioccante. La donna avrà la possibilità di tornare libera solo fra 30 anni di prigione. Dopo la sentenza i familiari sono scoppiati in lacrime. La piccola Jocelyn nel frattempo è guarita e vive con la nonna e gli altri quattro fratellini. Int7
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