Mercoledì 17 Aprile 2013
Il Legno Storto ha cessato le pubblicazioni.
Ha chiuso per varie ragioni, legate anche agli strascichi della campagna che ci aveva portati a dover far fronte a ben tre procedimenti giudiziari. Conoscendo il nostro Paese, è stato meglio chiudere.
Del resto, lo scorso 8 aprile, dopo una lunga malattia, l’amico Antonio Passaniti, cofondatore di questo giornale, è mancato, facendo venir meno a tutti noi il suo patrimonio di esperienza, e la stessa Direzione responsabile del giornale.
La famiglia e la redazione ringraziano i molti lettori che hanno voluto esprimere con un messaggio personale la propria vicinanza.
Il giornale non aveva valore economico: e data la situazione è meglio lasciare che questa testata, che pure ha conquistato una certa autorevolezza, chiuda il suo ciclo insieme ad un sodalizio di lavoro comune e di amicizia che è durato vari anni, e che è venuto meno a causa di una malattia inesorabile.
Antonio Passaniti ne è restato fino all’ultimo giorno il Direttore responsabile.
Ma resta il gruppo di coloro che hanno trovato nella nostra testata un’occasione quotidiana per confrontarsi e per chiarirsi idee e posizioni di fronte al sempre ingarbugliato panorama politico italiano, come resta lo spazio – nell’area liberale – per proseguire il lavoro.
Il Legno Storto, dunque, muore.
Ma ci sarà un’altra pubblicazione: non più una testata giornalistica, ma un sito di notizie della Associazione Amici del Legno Storto che continuerà a proporre articoli, commenti e discussioni. Parte come una pagina nuova di informazioni e discussioni politiche e culturali, che si arricchirà presto di pensieri e discussioni, e tornerà a riunire i vecchi amici, con la speranza di aggiungerne di nuovi.
Coloro che sono iscritti alla newsletter riceveranno la comunicazione del nuovo blog, appena questo sarà disponibile.
Dopo Il Giulivo ecco un altro sito di opinione vicino alla destra abbattuto dalla magistratura politicizzata, colpevole di avere espresso posizioni non gradite alla magistratura sullo sciopero dei giudici contro il governo, sciopero che Alfano definì politico. All’epoca denunciai la vicenda prevedendo che questo semplice blog sostenuto da volontari non avrebbe avuto i mezzi economici per sostenere la battaglia legale contro l’inquisizione politicizzata. Riassumo nelle frasi finali di questo pensiero di Vito Schepisi il sentimento del chi, nella rete e nella società civile, crede nella democrazia.
“…Ma se la magistratura si mette al servizio del regista, c’è motivo o no per esserne preoccupati? E se la stampa libera, anche se minore e più povera, viene citata in giudizio per opinioni critiche e valutazioni politiche c’è motivo di preoccupazione? Preoccupiamoci allora perché è ciò che sta accadendo al giornale on line Il Legno Storto. Chi sarà il prossimo?”