Su Excite rilasciai una lunga serie di post intitolati Good Morning Crisi con cui, prendendo a prestito titolo e idea di fondo da Good Morning Vietnam, salutavo giornalmente le novità negative che giornalmente la crisi ci portava (e ci porta tuttavia) commentandole in chiave ironica, per quanto possibile. Ho pensato di ripetere la cosa, questa volta per i tempi ambientalisti, unificando sotto il medesimo titolo “Ci risiamo” tutto le idee bislacche che in tema di inquinamento i vari pseudoambientalisti , sinistri delusi e affaristi del grande business della green energy/economy di volta in volta propineranno. Aprirò le danze con il CODACONS, che vuole far ritirare dalla circolazione le auto diesel, adducendo la presunta cancerogenicità del gasolio rispetto alla benzina. Andiamo a incominciare.
Negli anni ottanta, con la scusa del maggior inquinamento delle auto diesel si inventò il superbollo; con il malcelato scopo di incrementare gli introiti fiscali, ovvero aumentando le tasse cercando di non farlo vedere, si andava a penalizzare il gasolio a livello fiscale, in sostanza però il messaggio che passava era questo: basta che paghi e puoi inquinare quanto vuoi. Era ben evidente che al legislatore non importava una benemerita cippa della salute della gente, se veramente si fosse voluto eliminare l’inquinamento dovuto al gasolio si sarebbe dovuto per prima cosa proibire la commercializzazione di nuovi veicoli, incentivare la dismissioni di quelli esistenti con bonus fiscali per l’acquisto di nuovi veicoli ma, sopratutto, mai si sarebbe dovuto aumentare la pressione fiscale, che invece è quello che è stato fatto. Questo dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la miopia e la disonestà di chi ci governa.
Il deliberato e colpevole ladrocinio di denari a discapito dei contribuenti si palesa ancor di più marcato considerando che i veicoli commerciali, le corriere, le centrali termiche condominiali a gasolio (allora in gran voga) e le centrali termoelettriche non furono colpite da provvedimenti fiscali disincentivanti. Ma come tutte, anche questa caccia alle streghe terminò e il diesel riprese a nuova vita; aggiornato nella tecnica (turbo compressori, common rail, iniezione diretta, ecc.) ha visto aumentarne l’efficienza e quindi i consumi, ma la sorte era dietro l’angolo: le normative EURO x.
Le varie normative che si sono susseguite hanno imposto la riduzione di alcuna sostanze comportando l’aumento dei costi di produzione dovuti alla ricerca e alla produzione dei dispositivi che rendessero possibile questa riduzione, in sostanza un superbollo travestito. Naturalmente queste normative riguardano solo le automobili, mentre le centrali termoelettriche ne sono esenti (ne hanno altre, a onor del vero, ma altrettanto inutili) quindi qualcosa di sospetto già si può temere. Prendiamo la normativa attuale, l’EURO 5 entrata in vigore il 1 gennaio 2011; essa impone che le emissioni dei veicoli diesel siano così ripartite:
monossido di carbonio: 500 mg/km
particolato: 5 mg/km (ossia una riduzione dell’80 % delle emissioni rispetto alla norma Euro 4)
ossidi di azoto (NOx): 180 mg/km (ossia una riduzione del 20 % delle emissioni rispetto alla norma Euro 4)
Per le auto a ciclo otto, cioè quelle a benzina, la stessa normativa impone che il monossido di carbonio possa arrivare fino a 1000 mg/km, gli ossidi i azoto invece devono essere di 1/3 mentre per il particolato il limite è uguale. Che si fa, sequestriamo anche le auto a benzina? O quelle, in quanto non a ciclo diesel, non sono cancerogene? Mah!
Il CODACONS vorrebbe far ritirare dalla circolazione i diesel sulla base di uno studio dell’OMS condotto esaminando l’insorgenza delle patologie in gruppi di minatori esposti ai gas di scarico di motori diesel di vecchia generazione alimentati con combustibile poco raffinato; quindi direi non EURO 5. Al prossimo atto di terrorismo mediatico.
mmyg