Dacchè sembra che la cosa interessi vorrei segnalare un paio di film che custodisco nella mia personale videoteca. Nonostante gli anni sulla groppa ritengo che siano attuali nonchè veri e propri documenti storici.
FURORE
Interpretato dall’indimenticabile Hanry Fonda, questo film vincitore di due oscar diretto da John Ford, racconta le vicende di una famiglia americana colpita dalla grande depressione. Uscito nel 1941 ispirandosi al romanzo del nobel John Steinbeck “The Grapes of Wrath” di cui nell’originale inglese mantiene il titolo, il film ripercorre, sfumando certe crudezze del romanzo, le vicissitudini della famiglia Joad duramente colpita dalla crisi. Attuale è dir poco – “Vi ripeto che la banca è qualcosa di più di un essere umano. È il mostro. L’hanno fatta degli uomini, questo sì, ma gli uomini non la possono tenere sotto controllo” – speriamo non si riveli anche profetico.
TITANIC
Concepito da Joseph Goebbles in persona, questo Titanic del 1943 doveva servire a screditare gli inglesi. Facendoli apparire spregiudicati affaristi che pur di guadagnare risparmiano sulla costruzione del transatlantico, il film si rivela un boomerang per il regime nazista. L’eroe senza macchia e senza paura è rappresentato da un ufficiale tedesco che fa parte dell’equipaggio ma che, fin dall’inizio, non manca di evidenziare i difetti della nave. Durante le fasi dell’affondamento salverà da solo centinaia di passeggeri. Goebbles vide nella figura dell’ufficiale tedesco, ribelle e poco propenso ad ubbidire ai suoi superiori inglesi, un possibile sprone al dissenso e ne vietò l’uscita nelle sale cinematografiche. Il regista Herbert Selpin, ritenuto da Goebbles un perfetto nazista, venne arrestato poco prima della fine delle riprese per aver criticato il nazismo e morì (forse) suicida in carcere. Toccò allora a Werner Klinger portare a termine l’opera. I costi furono pazzeschi, Selpin volle girare le scene notturne veramente di notte, dopo aver ottenuto una deroga all’oscuramento, esponendo tutta la troupe a seri rischi dato che l’aviazione alleata era ormai quasi totalmente padrona dei cieli tedeschi.