Gettonati

Per questo le tasse devono essere le più basse possibili. Le tasse non portano welfare, portano LADRI! L’antefatto sul link Prendi i soldi e scappa.

di Raffaele Niri su La Repubblica

Gettoni del disonore, scatta l’epurazione
fine carriera per i furbetti delle commissioni

I partiti unanimi nell’indignazione, i consiglieri provano l’autoassoluzione. Rabbia Pd, salta metà del gruppo consiliare “Subito il codice di autoregolamentazione”. I candidati sindaco s’indignano in coro “Basta coi furbi, subito il contrappello”

Saltano come tappi. Salta il muto. Salta il canaro. Salta ‘O praticone. Il tassista è più di là che di qua. E i capigruppo? Tremano come foglie, molti sono a rischio, tutti sono finiti nel tritacarne.
‘O praticone, il muto e il canaro sono, rispettivamente, il primo, il secondo e il terzo classificato nel gran premio “Prendi i soldi e scappa“, svelato ieri da Repubblica: quella abitudine malsana di incassare cento euro lordi in cambio di pochi secondi di presenza in commissione comunale.

Per evitare nuove crisi isteriche – dopo quelle, numerosissime, degne di una pellicola di Almodovar e registrate in rapida successione ieri mattina a Palazzo Tursi – diciamo subito che si tratta di soprannomi che i tre diretti interessati – Aldo Praticò del Pdl, Vincenzo Vacalebre dell’Udc e Andrea Proto dell’Italia dei Valori – si portano dietro da anni. ‘O praticone è solo una storpiatura del cognome vero (Praticò).

“Il muto” nasce dall’abitudine del consigliere comunale Vincenzo Vacalebre (già con l’Ulivo, poi nell’Udc) di stare sempre e comunque zitto. Per dire, in dieci anni di commissione (è stato consigliere sia sotto il regno della Vincenzi che con il Pericu II) non ha mai aperto bocca.

Del terzo soprannome, il canaro, Andrea Proto – animalista della prima ora, approdato alla Sala Rossa con una manciata di voti – è assolutamente orgoglioso: fondatore

prima del periodico “Le cose” e poi di una fortunata catena di negozi per animali, Proto è il paladino dei cani e dei gatti (“loro non votano, ma tu sì” era il suo cavallo di battaglia).
Praticò, Vacalebre e Proto non verranno ripresentati dai loro partiti. E i due successivi piazzati in classifica (il quarto, Valter Centanaro del Pdl e il quinto, Francesco De Benedictis dell’Idv) sono molto in bilico. Per non parlare del Pd, ieri mattina sull’orlo di una crisi di nervi, primo partito a decidere, ufficialmente, la linea dura nei confronti dei suoi consiglieri “furbini” (ne parliamo qui accanto).

Il gettone del disonore, ieri mattina, ha scavato un solco profondo tra buoni e cattivi. Nei cattivi sono finiti i tre recordman del “Mordi e fuggi” (Praticò, Vacalebre e Proto), il leader dei tassisti Valter Centanaro e i capigruppo di Italia dei Valori Franco De Benedictis e della Lega Nord Alessio Piana. Nei buoni una trentina di consiglieri comunali che fanno diligentemente il proprio lavoro (Sel, Rifondazione, Verdi, quasi tutto il Pd, parte del Pdl). In mezzo una decina di consiglieri sparsi (sei del Pd, un Verde, due del Pdl, uno del gruppo di Musso) beccati con le mani nella marmellata ma – come dire? – una tantum.

E veniamo alle reazioni dei partiti. Giovanni Paladini, segretario di Italia dei Valori, confermerete Andrea Proto e Franco De Benedictis? “Una premessa. Repubblica ha fatto benissimo, mi dispiace molto e sono particolarmente umiliato dal fatto che nel mucchio ci siano finiti due dei miei. La nostra politica è completamente diversa: è fatta di sacrificio, è fatta di gente che lavora per gli altri, non che ruba il gettone. Giovedì sera discuteremo delle candidature: su Andrea Proto non c’è nemmeno da discutere, su De Benedictis vedremo cosa ha da dire. Ma personalmente sono incavolatissimo”.

Rosario Monteleone, confermerete Vacalebre? “No. Quel modo di far politica, voi lo avete chiamato “Prendi i soldi e scappa”, è quello che ho avversato dal primo giorno in cui mi sono messo a fare politica. E’ difficilmente giustificabile, quel modo di comportarsi: sei stato eletto per partecipare, non per incassare il gettone di presenza”.
Più complicato ottenere dichiarazioni ufficiali, sulla vicenda, in casa Pdl. Le indiscrezioni dicono che né Praticò né Centanaro (rispettivamente numero uno e numero quattro nella hit parade dei fuggitivi) verranno ricandidati: Praticò resterà proprio fuori, per il taxista Centanaro è pronta una corsia preferenziale nella lista “Per Vinai sindaco”, ma comunque non sotto la sigla Pdl

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