Cassibile 3/9/1943 – Resa dell’Italia
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Il 7 agosto 1943, a Roma, il Consiglio della Corona, un organismo di cui facevano parte, oltre al sovrano, il Maresciallo Badoglio ed altri militari influenti quali il Capo di Stato Maggiore Ambrosio, ilCapo di Stato Maggiore dell’Esercito Roatta e il comandante dei servizi segreti Giacomo Carboni, approvò a maggioranza di due terzi, la decisione di uscire dalla guerra. Ambrosio propose Giuseppe Castellano quale rappresentante italiano per le trattative di pace con gli anglo-americani, pur non conoscendo minimamente, quest’ultimo, nemmeno una frase d’inglese.
Le istruzioni che il Capo di Stato Maggiore dette al suo braccio destro, il 12 agosto 1943, furono di esporre la situazione militare, ascoltare le intenzioni degli alleati e, soprattutto “dire che noi non possiamo sganciarci dalla Germania senza il loro aiuto”. Il generale italiano, tuttavia, non poté attuare la missione con la speditezza che la drammaticità della situazione esigeva. Castellano, infatti, fu autorizzato a raggiungere il territorio neutrale soltanto in treno, e impiegò tre giorni per raggiungere Madrid e conferire con l’ambasciatore inglese Sir Samuel Hoare. Successivamente impiegò altri tre giorni per raggiungere Lisbona, ove, solo il 19 agosto, conferì con i rappresentanti del Comando Alleato . Ripartì in treno il giorno 23, giungendo finalmente a Roma il 27 agosto. La missione era durata quindici giorni.
Allora come oggi non possiamo “sganciarci dalla Germania senza il loro aiuto”, eravamo succubi e vili allora,siamo succubi e vili oggi; eppure per i comunisti de L’Unità quel giorno “è rinata la patria”