da Il Corriere.it
Caos Coree, Tokyo schiera missili Patriot
Gli Usa: se minacciati pronti a reagire
RONTI A RISPONDERE – Sale la tensione in Corea e gli Stati Uniti alzano l’allerta. « Non abbatteremo alcun missile lanciato dalla Corea del Nord se questo non costituirà una minaccia per il territorio americano o per i suoi alleati» ha dichiarato il comandante delle forze armate Usa in Asia e nel Pacifico, Sam Locklear, nel corso di un’audizione al Congresso. Tradotta, la dichiarazione del comandante Usa significa che gli Stati Uniti si predispongono a intercettare e annullare qualsiasi missile minacci il suolo americano o, nel caso, giapponese. «Per noi non ci vorrà molto tempo per determinare dove si dirige un eventuale missile e dove andrà a cadere» ha poi precisato Locklear.
VERSO LA GUERRA – «La situazione nella penisola coreana sta gradualmente andando nella direzione di una guerra termo-nucleare». È il contenuto di un dispaccio dell’agenzia di stampa nordcoreana Kcnà. E i presunti pericoli incombenti sulla regione vengono addebitati dal regime di Pyongyang ai «guerrafondai negli Stati Uniti» e ai loro «fantocci della Corea del Sud».
L’UNIONE EUROPEA – L’Unione europea ritiene la situazione «è tesa e potenzialmente volatile»: così ha detto un alto funzionario Ue. Quello che emerge, è un quadro di grande incertezza, seppure il rischio di un conflitto armato al momento sembri «limitato, la mancanza di informazioni dirette dal terreno», come è stato più volte sottolineato, «rende la valutazione difficile». Da colloqui con i partner tuttavia quello che emerge è che la situazione a Pyongyang è di «relativa calma». Gli occhi della Ue intanto restano puntati sulla Cina, dalla quale ci si aspetta che giochi «un ruolo importante nel calmare le tensioni» e che riesca a «convincere la Corea del Nord a tornare al tavolo negoziale». Quanto alle evacuazioni, in particolare i sette Stati membri che hanno personale diplomatico sul posto stanno valutando, ma «sono calmi» e per il momento non sono previste, perchè «la discussione è in corso» e la scadenza per la decisione è prevista per domani. Secondo quanto spiegato inoltre, non si ha un’idea precisa di quanti cittadini europei si trovino nell’area.
Non possono, queste notizie, non richiamare nella mia mente quanto furono ingannatori, e al contempo ingannati essi stessi, i profeti che lanciarono strali contro il contenimento del pericolo comunista che gli USA si incaricarono di di sobbarcarsi sulle spalle. A quell’epoca milioni di persone ancora vedevano nel comunismo la via per la liberazione e il riscatto del proletariato e gioco facile avevano i pacifisti politically correct come Jane Fonda, soprannominata Hanoi Jane, nel dipingere gli USA biechi capitalisti senza scrupoli il cui solo scopo era quello di soggiogare le masse per renderle schiave dei “padroni”. La Fonda successivamente si scusò, fece ammenda del suo errore e questo gli va riconosciuto, tuttavia i nostrani comunisti, nascosti dietro alla maschera della socialdemocrazia più evoluta, rifiutando l’offerta del PDL di un governo di unità nazionale e di dialogo, si comportano come i nordcoreani che, sordi alle richieste di dialogo della Corea del sud, perseguono sulla la linea aggressiva e guerrafondaia. Il comunismo già allora rendeva evidenti i suoi terribili lati oscuri come la negazione della democrazia e il basso sviluppo socioeconomico, eppure persone di cultura come la Fonda ne rimanevano affascinate ed ingannate. Ora è ben evidente come tutto ciò che è comunista, o che anche di riflesso si richiami al comunismo, sia deprecabile e da rifiutare. Io cerco tramite questo blog di combattere i falsi profeti, gli ingannatori, a volte, come già detto, essi stessi vittime dello stesso inganno che professano, che le mode intellettuali mai sono stanche di generare e che si inventano i guru ambientalisti no tav, no nukes, no tutto, i guru catastrofistici del surriscaldamento globale, i guru delle energie rinnovabili perchè, poi, non si debba fare ammenda come fece Hanoi Jane.