Hollande in campagna elettorale ha usato toni piuttosto roboanti contro la politica di rigore imposta dalla Merkel all’eurozona. Sembrava che la probabile vittoria alle presidenziali francesi del socialista Hollande potesse costituire una vera e propria rivoluzione delle ultime politiche economiche imposte dai poteri forti ai paesi dell’euro, l’inizio di una nuova era non più imporontata al rigore, stupido e controproducente, voluto dalla Merkel e dalla Germania, ma piuttosto verso la crescita economica e al sostegno allo sviluppo, anche in barba al deficit di bilancio. La Merkel, e il luo lacchè Monti, all’angolino e isolati a continuare da soli la loro politica distruttiva e sciagurata. E invece, a due passi, ormai dall’Eliseo che cosa ti tira fuori l’ineffabile Hollande? le rassicurazioni (alla Merkel e a tutti i poteri forti ad essa collegata) che cambierà poco (diciamo pure niente) accontentandosi di maggiori iniziative in favore della crescita (ma facendo salvo il fiscal compact). Per la serie “i quaqquaraquà non ci sono solo in Italia” ma purtroppo anche in Francia. E la grandeur francese, e la serietà dei socialisti francesi, molto più coerenti della fetida sinistra italiana o di quel che di essa rimane, di fronte ai potenti e al vero potere, come sempre accade, a farsi fottere!
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