Buste paga più basse a marzo a causa dell’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Sono, infatti, scattate in tutte le regioni e in 300 Comuni i rincari delle addizionali regionali. Sbloccata dal Governo anche l’Irap locale oltre a tributi minori e sono pronti, inoltre, altri rincari per i rifiuti e tra tre mesi si pagherà la prima rata dell’Imu.
Il governo Monti con il decreto Salva Italia ha portato l’aliquota regionale Irpef dallo 0,9 per cento all’1,23 per cento con un aumento dello 0,33 per centoche permetterà di incassare una cifra pari a 2.085 euro. Già a febbraio c’è stata un piccolo abbassamento degli stipendi. Si tratta del previsto acconto del 30 per cento dell’addizionale del 2012 che quest’anno è stato più salato del 2011 perché comprende l’aumento dello 0,33. Secondo i calcoli della Uil, servizio politiche territoriali, l’aumento in questione vale mediamente 76 euro. Nel biennio si pagheranno 152 euro in più.
Nelle tasse della busta paga dal 16 giugno tornerà a essere calcolata l’Imu sulla prima casa: in città come Roma e Milano la famiglia media pagherà 83 euro, ma la media nazionale non dice tutto perché in città come Roma si arriverà a 461 euro e a Milano a 426 euro.
Aumenta anche l’Irap, l’imposta sulle attività produttive. La Cgia di Mestre lancia l’allarme: “se le Regioni, ormai sempre più a corto di risorse finanziarie, decideranno di aumentare l’aliquota Irap, portandola al limite massimo del 4,82%, l’aggravio fiscale sulle imprese sarà di 3,5 miliardi di euro”.
La Tarsu, l’imposta sui rifiuti registrerà aumenti significativi in molti capoluoghi italiani. L’aliquota più alta è pari al 5 per cento, mentre il minimo è l’1 per cento. Tra le amministrazioni più care troviamo Arezzo con il 4,7%; Catania, Messina, Agrigento, Avellino, Lucca e Foggia con il 4% e Udine con il 4,5%.
Da Excite