Invalidi d’Italia.

Il rapporto annuale dell’Inps ha appena rivelato che 3 pensionati su 4 percepiscono assegni sotto i 1.000 euro mensili e che quasi la metà delle pensioni INPS (il 47,2%) ha importi inferiori ai 500 euro. Solo l’11,6% percepisce pensioni oltre i 1.500 euro lordi mensili, ma fino a dove si può spingere quell”oltre’ non ci è dato saperlo.

Il rapporto segnala inoltre 3,6 milioni di prestazioni assistenziali (la cui spesa complessiva è pari a 25,3 miliardi di euro), di cui circa 849mila sono costituiti da pensioni e assegni sociali (importo medio mensile 433 euro), mentre oltre 2,7 milioni sono i destinatari delle prestazioni destinate agli invalidi civili (427 euro mensili).

Un settore per il quale lo Stato eroga all’Inps circa 17 miliardi l’anno (un ammontare in rapida espansione) di cui 5 miliardi vanno a finanziare le pensioni agli invalidi civili e 12 miliardi l’assegno di accompagnamento.
Si tratta di conti difficili da mantenere, sui quali gravano anche i cosiddetti falsi invalidi: con truffe per oltre 1 miliardo di euro e 58 milioni spesi dall’INPS nella loro caccia.

L’indignazione si concentra sul cieco che legge il giornale, il paraplegico che fa jogging, il disabile che allena la squadra di calcio… Ma dietro a ogni falso invalido c’è un sistema economico criminoso che va dai medici ‘compiacenti’, ai funzionari corrotti, ai patronati, che ne hanno certificato l’invalidità. E che alimenta un terreno di coltura per clientelismo, infiltrazioni mafiose, corruzione, discrezionalità, sprechi. Eliminandoli si avrebbe anche un risparmio di spesa pubblica. Lo denuncia un recente articolo su LaVoce.info, che propone di intervenire sulle macchinose procedure di accertamento. E segnala l’anomalia del Mezzogiorno: “Una pensione di invalidità su tre va a finire in tre Regioni del Sud: Campania, Puglia e Sicilia, che da sole si dividono il 31 per cento delle prestazioni in questo campo. Allargando il dato a tutta l’area, emerge che quasi una prestazione su due va al Mezzogiorno dove risiede però solo il 30 per cento del totale dei pensionati (cinque milioni e cinquecento mila).
Secondo alcune stime, in Sicilia – ma la situazione è comune ad altre Regioni del Mezzogiorno – ci sarebbero 20mila falsi invalidi su 292mila, con un danno erariale accertato dal comando regionale della Guardia di finanza che ammonta a 20 milioni di euro in un solo anno”.

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