Riporto questo trafiletto di Belpietro tratto da Libero; la pericolosità di quanto è successo; terrificante nell’intimo questa vicenda e solo sospesa, per adesso i partiti affilano le armi, nella vana attesa di una miracolosa (quanto improbabile) risoluzione dei problemi che la litigiosità sinistra non ha lasciato risolvere. Sachsman dice che le tasse non verranno abbassate (come mai, con tutta questa lotta all’evasione?) ed era prevenibile, siamo in recessione e peggioreremo, e se l’euro non verrà pesantemente corretto la catastrofe sarà inevitabile. La chiesa pagehrà l’ICI anche per gli immobili non a scopo di lucro mettendo così in difficoltà l’erogazione dei servizi che la chiesa forniva sostituendosi a quello stato che avrebbe dovuto fornirli e non lo ha mai fatto, premunendosi però di spremere denari anche dalle rape. Si ricaverà da questa imposizione alla chiesa qualche inutile euretto mentre le provincie rimarranno dove sono, e con loro tutto l’inutile e dispendioso carrozzone che le foraggia. Ora, grazie alla sinistra che per prima l’ha utilizzata, i partiti sanno che la magistratura è una grande prostituta, pronta a concedere favori a chiunque sia in grado di salvaguardare i suoi privilegi e, se possibile, procurargliene dei nuovi. Così si ripete la storia di Jordie, cantata dall’indimenticabile De Andrè, in cui una persona viene condannata e assolta contemporaneamente come capitò ad Andreotti tanto che, per quella vicenda, Berlusconi disse “questi giudici sono matti”.
Un processo che non avrebbe dovuto iniziare
Di Maurizio Belpietro
A Milano si è chiuso un processo che non avrebbe dovuto nemmeno cominciare. Nel caso Mills, i pm si sono inventati un espediente per perseguire Berlusconi: il presunto reato non scattava dalla presunta regalia ma dal momento in cui, anni dopo, l’avvocato inglese cominciò a spendere quel denaro. Abbastanza singolare, in uno stato di diritto. Secondo particolare: l’esperta ascoltata dalla procura affermò che non c’erano evidenze bancarie, non un assegno, non un bonifico, non un passaggio in contanti di denaro che ricollegassero Berlusconi a Mills. La procura, anzichè accettare l’evidenza della mancanza di prove, si è intestardita in una corsa contro il tempo per ottenere una condanna inutile, perché la prescrizione sarebbe arrivata in secondo grado. Risultato: i pm hanno dato ragione a Berlusconi, il Cavaliere è un perseguitato.