“Evitiamo qualsiasi elemento di incrinatura nel rapporto di amicizia e di reciproco rispetto tra Italia e India perché la continuità di questo rapporto è la migliore garanzia per una soluzione positiva del caso dei nostri due marò. Per riportare, essendo questo l’obiettivo di tutti noi, i nostri due marò in Italia, l’unica via è quella di una accorta azione sul piano giuridico e giudiziario, anche perché abbiamo una magistratura indiana che opera secondo le sue regole e in piena indipendenza, e di un’azione molto tenace e riservata anche sul piano politico e diplomatico. Questo è l’unico modo per riportare i ragazzi a casa.” – Giorgio Napolitano
Come può un paese come l’Italia, con grossi problemi di identità nazionale e con ancor più grossi problemi di unità e coesione, stringersi attorno a questo presidente, fiero ed unito nella difesa di due suoi connazionali, trattenuti da un paese che ha compiuto un vero e proprio atto di guerra nei confronti loro e della nazione a cui appartengono? Ma veramente si crede che in questo modo, tentando di liberare con dei sotterfugi meschini, magari pagando un riscatto, di avere, di ottenere rispetto e credibilità internazionali? Quanti altri “paesi democratici”, di quell’area e non, seguiranno l’esempio indiano? Quanti altri paesi, dell’area e non, osservando la mollezza delle nostre istituzioni e la nostra più totale, miserabile e pavida condotta, saranno indotti ad agire con atti di deliberata prepotenza nei nostri confronti? Eccolo il rispetto di cui godiamo, ecco a cosa la nostra sciagurata codardia ci ha portato ad essere considerati: NULLA! E non aiutano le parole di Giuliana Sgrena, a cui la festa della donna non compete, non può competere, dato che per sua unica colpa il funzionario Nicola Calipari è morto, e quasi 5.000.0000.0000 di euro sono stati pagati dai contribuenti italiani per sentirla ancora ragliare cattiverie e falsità. Non ho mai riconosciuto Napolitano come mio presidente, non lo riconosco e mai lo riconoscerò! Mi dissocio da ogni sua parola, comportamento o atto che abbia compiuto o potrà compiere in futuro. Prego che i due Marò possano far ritorno a casa al più presto e che possano quanto prima ricongiungersi ai loro affetti.