Kompagni mistificatori.

E’ successo che in un giardino zoologico cinese, precisamente a Louhe, un bambino tosto e poco incline a farsi fottere ha cominciato a tempestare il padre di domande, mentre guardava un leone nella sua gabbia che abbaiava. Pare che il genitore abbia provato in tutti i modi a difendere le istituzioni cinesi, cercando di convincere il piccolo che il leone africano che avevano davanti era di una razza molto recettiva ai suoni e aveva certamente imparato ad abbaiare ascoltando alcun e rare razze di cani ospitate in recinti poco lontani. Beh, certo, sembrava un leone un tantino diverso dal solito, ma se sulla targhetta c’era scritto “leone africano” perché mai dubitarne. Il bambino doveva essere un seguace di Piero Angela perché non si è lasciato incantare dalle evoluzioni filosofiche del padre circa l’integrità morale del sistema cinese. Quello non era per niente un leone, com’era vero che lui era un maschietto avendo alcuni attributi inopinabili.

Il bambino, insospettito da questa scoperta ha cominciato a perlustrare le altre gabbie dello zoo, trascinandosi dietro un padre sull’orlo della disperazione. Quando il piccolo si è accorto che, nella gabbia delle volpi, era finito uno Shar Pei, ha preso il padre per un braccio e gli ha chiesto se avesse mai visto una volpe con tremila pieghe cutanee. No, non l’aveva mai vista. E che dire del recinto successivo, dove la targhetta recitava “leopardo” e si intravedeva il muso conico e la coda folta di una volpe? Il padre ha cominciato a vacillare sotto i colpi impietosi del figlio che aveva cominciato a sbraitare. Rivoleva i soldi del biglietto, perché si trattava di una frode. Non è dato sapere cosa gli abbiano concesso i dirigenti dello zoo per farlo tacere (speriamo non abbiano usato mezzi poco leciti), fatto sta che la faccenda ha varcato le sbarre e i cancelli dello zoo ed è arrivata alle orecchie di un giornalista della CNN che è andato a curiosare. I proprietari dello zoo, visibilmente in difficoltà, gli hanno raccontato che il leone in effetti era un Mastino Tibetano, messo lì in gabbia per ragioni di sicurezza e che il leopardo era stato spostato, assieme al leone, per motivi di riproduzione. La più furba, neanche a dirlo, è stata la volpe che ha approfittato del casino, occupando la gabbia del leopardo e avanzando di grado (anche nel ricevere chili di carne).

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *