La FED

Da Il Giornale.it

Giornata negativa per le Borse europee. Male anche Milano

 

Per le Borse europee quella di oggi non è stata una giornata positiva. Complici i dati sull’attività industriale cinese, negativi sul mese di giugno, ma anche l’annuncio di Ben Bernanke, numero uno della Fed, che ha spiegato che intende ridimensionare gli acquisti di titoli e la liquidità immessa nei mercati, le piazze sono arrivate in perdita a metà pomeriggio, continuando il trend fino a fine giornata

Chiusura in calo del 3,7% alla borsa di Parigi dopo l’annuncio che la Fed intende ridimensionare gli acquisti di titoli e la liquidità immessa nei mercati. L’indice Cac-40 è a 3.698,93 punti. La Borsa di Francoforte chiude in calo del 3,3% con l’indice Dax a 7.928,48 punti. Chiusura in forte calo per la Borsa di Londra. L’indice Ftse-100 perde il 2,98% a 6.159,51 punti.

Male anche Milano, che ha concluso gli scambi sotto del 3,09% a 15.549 punti sull’indice Ftse Mib. Nel mirino i titoli bancari, con Unicredit -4,09%, Intesa -4,60%, Monte Paschi -3,75%, Bpm -5,46%. Tracollo di Bper (-8,07%) dopo le indiscrezioni di stampa riguardo a un’ispezione di Bankitalia incentrata sulla qualità del portafoglio crediti.

Da L’Unità.it

Borse europee giù, Milano -3%. Altalena dello spread

Chiusura in profondo rosso per le borse europee, travolte dai dati negativi sull’attività industriale cinese a giugno e dall’ondata di vendite innescata dal presidente della Federal Reserve statunitense, Ben Bernanke, che ieri si è dichiarato pronto a diminuire gradualmente gli acquisti di titoli e obbligazioni di Stato attestati al momento a 85 miliardi di dollari al mese, fino a interromperli del tutto a metà 2014 se la ripresa dell’economia Usa prosegua come previsto. Il Dax di Francoforte perde il 3,28%, il Cac 40 di Parigi cede il 3,66%, l’Ftse Mib di Milano arretra del 3,09%, l’Ftse 100 di Londra scende del 2,98%, l’Ibex di Madrid lascia sul terreno il 3,41%. 

Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali italiani e Bund tedeschi si è riportato sui 288 punti base dopo aver superato i 290 punti base. Il rendimento del Btp decennale è al 4,25%. Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi ha toccato un massimo di seduta di 291 punti. 
In forte allargamento anche il differenziale Bonos spagnoli/Bund, che si impenna a 321 punti per un tasso del 4,86%.

Questi sono due esempi di quello che io chiamo disinformazione o informazione non completa. Perchè la FED abbassa i tassi? Prima di rispondere riassumiamo brevemente la storia di questa crisi e di come è cominciata. Nel 2007 negli Stati Uniti erano stati concessi vagoni di mutui subprime, quelli senza garanzie, concessi nella logica della finanza anglosassone secondo cui  chi  era in grado di pagare tutte le rate o la maggior parte di esse in un grande numero di mutui è enormemente superiore a chi ne paga poche o nessuna addirittura, e quindi in grado di assorbire le sofferenze e di assicurare comunque il guadagno. Così questi crediti divennero così appetibili da venire usati come garanzie di obbligazioni emesse sul mercato finanziario, le banche cominciarono a trasformare i passivi, cioè i prestiti concessi e non ancora restituiti, in attivi, ovvero i titoli che poi prenderanno il nome di “titoli spazzatura”. Lehman Brothers aveva, alla fine del 200,7 111 miliardi di dollari di titoli di questo tipo in pancia, che tra l’altro non poteva pagare perchè non possedeva un tale capitale da coprire quella cifra. Il meccanismo si chiama “leverage”: compro una certa quantità di titoli senza possederne i capitali necessari per l’acquisto confidando nel fatto di riuscire a rivenderli in tempo, in modo da poter onorare le scadenze di pagamento degli acquisti di questi titoli. Nel 2007 Bear Stearns, Goldman Sachs, Lehman Brothers, Merrill Lynch e Morgan Stanley avevano mediamente un leverage ratio di 40 a 1, che significa che per ogni 40 dollari di debito (titoli comprati e ancora da pagare) c’era solo un solo dollaro di copertura, addirittura le semipubbliche Fannie Mae e Freddie Mac raggiunsero un leverage ratio di 75 a 1! In soldoni vuol dire che, per esempio, Bear Stearns aveva 11 miliardi di dollari di capitale (equity) e 380 miliardi di dollari di esposizione (liabilities). In questa situazione arriviamo nel 2008 quando il giocattolo si rompe concretizzandosi nella crisi del mercato immobiliare che causò il crollo del valore di questi titoli spazzatura e l’avvio della più grande crisi da ’29. La FED dovette abbassare i tassi d’interesse fino allo 0,25% e immettere  miliardi di dollari di liquidità nel mercato fregandosene altamente dell’eventuale inflazione, esattamente il contrario della cura imposta dai tedeschi all’Europa. La cura funziona, e oggi gli sono tornati a crescere al ritmo del 3% circa; la FED, giustamente, ora può alzare i tassi per evitare un pericoloso aumento dell’inflazione e di una compravendita speculativa del denaro. Ora mi pare chiaro che le borse europee l’abbiano presa male, grazie ai tedeschi e al marco travestito da euro l’Europa rischia di rimanere al palo, questo perchè la grande differenza tra l’economia USA e quella europea, metaforicamente, si può considerare  come un drogato con un buon fisico che si è riusciti a disintossicare (economia USA), e  un malato con un fisico debilitato (economia UE). In questa metafora il fisico rappresenta la spesa pubblica. La spesa per il welfare (e la politica di austerità imposta dalla Germania per mantenere questo impossibile welfare) blocca la ripresa distraendo ingenti capitali che potrebbero essere impiegati per aiutare il mercato, e i mercati reagiscono: Parigi -3,7%, Francoforte -3,3, Milano -3,09, ecc. ecc. ecc.

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