O dove Clito ride, ma questo è un altro problema. Lo spunto per questo articolo e con esso l’occasione di confrontare il sistema sanitario americano con quello italiano mi viene da un commento che ho trovato nello spam, dove finiscono tutti i commenti a scopo pubblicitario. In questo caso si tratta di una società che raggruppa 120 dentisti e offre un piano di cura per consentire a chi non ha una Dental Insurance, (assicurazione dentistica) di poter affrontare, tramite un piano finanziario, i costi degli interventi necessari. Dal sito si apprende che circa il 77% degli americani non ha stipulato un’assicurazione per le cure dentistiche e che il 74% di costoro si reca dal dentista solo quando sorge un problema. Ora in un paese dove la sanità è privata questo è abbastanza naturale, il problema è che in Italia, dove ci si vanta di avere la copertura sanitaria pubblica, le cose stanno peggio, dal sito del ministero della salute si evince che le cure dentistiche erogate in Italia provengono per il 90% da privati e, non esistendo alcuna assicurazione che copra questi bisogni, è chiaro che dal dentista ci vanno solo gli italiani in grado di permetterselo. Naturalmente se si è tossicodipendenti o carcerati l’accesso alle prestazioni odontoiatriche dell’SSN è completo, se si è onesti cittadini, lavoratori e tartassati contribuenti le cose cambiano e l’accesso a questo tipo di prestazioni è molto limitato.
Così, grazie al sistema sanitario pubblico che tanto ci è caro, fioccano i viaggi all’est dove i costi sono minori e probabilmente minore è la qualità; invero qualche sporadica iniziativa esiste: il sito di amico dentista (http://www.amicodentista.com/) e stranamente molto simile, anche nella grafica, al sito di cui sto parlando (http://www.truedentaldiscounts.com/dental-plans/procedures/index14.php). Ma come? Noi, con questo bel sistema sanitario che il mondo ci invidia, con questo sistema sanitario che l’ex ministro della salute Livia Turco ha definito “equo ma anche più efficace ed efficiente” dobbiamo copiare gli americani che non hanno un sistema sanitario pubblico così efficace ed efficiente? Possibile? Dobbiamo, se vogliamo curarci i denti senza svenarci con mutui in banca, copiare gli americani che, sempre secondo la Turco, sono al “37°posto nella graduatoria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per quanto attiene alla sua capacità di soddisfare i bisogni di salute della popolazione”? Possibile? Possibile? Si è possibile, è POSSIBILISSIMO! C’e una sostanziale differenza però, che riguarda le pressione fiscale: gli americani pagano mediamente il 30% di tasse sul reddito, mentre noi siamo al 55% ed è destinata ad aumentare.
Se questa stortura è divenuta possibile lo è stato prima per l’ingenuità di credere che la sanità possa essere gratuita, poi per il martellante (e abile) uso della retorica e della demagogia che le varie caste pervicacemente attaccate alla mammella pubblica hanno contribuito a diffondere per difendere i loro personali interessi. Cosi abbiamo alte tasse e la sanità a pagamento con le prestazioni inevitabilmente inefficienti perchè derivanti dal sistema statalista, alte tasse e una scola pubblica che i poveri pagano ma che solo i benestanti possono usufruire e, dulcis in fundo, siamo pieni di esodati e chi ha la fortuna di lavorare potrà vedere la pensione solo dopo 43 anni e mezzo di contributi, magari al 50% dello stipendio. Grazie sinistra, Grazie Livia, grazie di aver convinto la gente che welfare è bello, e adesso? Ah già non ci pensavo più: è tutta colpa dell’evasione fiscale!