L’amico Oly non potrebbe essere medico

Da più parti, anche dagli stessi studenti, voci e cori si levano in difesa della scuola pubblica, perchè lo studio è un diritto di tutti che va difeso perchè le scuole private sono troppo care, perchè le scuole private promuovono tutti per non perdere il “cliente”, perchè altrimenti lo studio sarebbe appannaggio solo dei ricchi, eccetera eccetera. Quello a cui non si pensa è che la scuola, così come la sanità o qualunque altro servizio va pagato: lo possiamo fare direttamente, staccando un assegno in segreteria o accettando ritenute sul reddito, ma in ogni caso i docenti vanno retribuiti, il personale di supporto va retribuito, gli edifici e l’attrezzatura dei laboratori e degli uffici amministrativi devono essere acquistati. Qual’è la differenza? Se si delega allo stato la gestione di un servizio questo servizio costa inevitabilmente di più, perchè la filiera commerciale si allunga e il “soggetto stato” implica dei costi per organizzare il servizio in nostra vece. Da ciò nascono tre particolari problemi: 

  1. anche coloro che non usufruiscono della scuola la pagano
  2. molti non possono accedere per via dei costi

Il punto 1 è ovvio ma il punto due appare paradossale: come è possibile che non si possa accedere alla scuola pubblica perchè troppo costosa? Essendo la gestione statale per forza dispersiva i soldi derivanti dal prelievo sul reddito non sono sufficienti e allora diventano necessari prelievi extra definiti TASSE SCOLASTICHE; chi non riesce a pagare quest’altro ulteriore balzello è fuori, paga lo stesso la scuola con le trattenute sul reddito, con l’IVA, con le ACCISE sulla benzina, ma non può accedervi perchè non riesce a pagare l’ultima tassa, la tassa scolastica! E allora? Ma c’è il modello ISEE! Se guadagni 2 euro al mese non paghi l’ultima tassa, la tassa scolastica; quindi se campi d’aria e non hai problemi di sostentamento, di bollette, di vestirti  puoi usufruire della scuola pubblica…ma devi pagarti i testi scolastici, che a volte hanno costi proibitivi. 

Ma avevo parlato di tre problemi:

3.  le lobby

eh sì, ci sono anche quelle! Con la scusa di selezionare gli studenti migliori molte facoltà hanno il “numero chiuso” e vi si accede tramite un test che valuta quali candidati sono i più adatti e che hanno più chance per completare con successo il corso di studi. Le facoltà di medicina sono tra queste, e i test su cui si basano per valutare quali tra i candidati saranno in grado di diventare bravi medici sono di questo tenore:

1) Se non si ferma è perduto; ma se si ferma dunque…

  1. non si ferma
  2. perderà
  3. non si muove
  4. non è perduto
  5. è perduto

2) Quale, tra i paesi elencati, non figura tra quelli aggiunti all’unione europea il     1 maggio 2004?

  1. Polonia
  2. Romania
  3. Ungheria
  4. Estonia
  5. Cipro

Con queste domande sarebbe dunque possibile valutare se un ragazzo di 18/19 anni,fresco fresco di diploma delle superiori, sarà un bravo medico! Domani correrò dal mio medico e mi rassicurerò della sua professionalità chiedendogli di quale corrente artistica è rappresentativa l’opera di U. Boccioni, e se mi risponderà FUTURISMO saprò che ho un gran medico di base, un preparato e attento professionista della medicina!

Ora presupponiamo che un ragazzo particolarmente dotato per la professione medica, un tipo alla Pathc Adams per intenderci,  non ricordi cosa si è celebrato in Italia il 17 marzo 2011, ebbene costui non potrà accedere alla facoltà; perderemo così un bravo medico, guadagneremo un mediocre architetto o avvocato o chissà cos’altro, e al suo posto passerà un ragazzo che per caso centra la domanda e dopo un anno cambia facoltà perchè si rende conto che il sangue lo impressiona. Questa è la scuola pubblica.

In questo caso la lobby dei medici mira a mantenere costante il numero dei medici impedendo una sana concorrenza con il numero chiuso, stabilendo con una mera lotteria nozionistica composta da domande totalmente avulse ai dettami della medicina, chi sarà il fortunato vincitore che, potendoselo permettere, si tenga sempre a mente, potrà accedere agli studi medici. Questa è la scuola pubblica

Tra i difensori della scuola pubblica vi è anche l’amico Oly, che se lo avesse desiderato, MAI sarebbe diventato medico: nelle passate discussioni sul clima e sulla idrostatica dei ghiacci ha dimostrato che non avrebbe risposto correttamente a questa domanda nel test per l’ammissione all’anno accademico 2011/2012:

La spinta di Archimede non dipende: 

  1. dalla densità del mezzo
  2. da peso specifico del mezzo
  3. dalla profondità alla quale il corpo è immerso
  4. dal volume del corpo
  5. dal valore dell’accelerazione di gravità

Poco male in questo caso, non credo che il nostro Oly abbia mai avuto l’intenzione di fare il dottore!

mmyg

 

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