Ma non s’era detto che ADESSO CI RISPETTANO?

DA EXCITE DI OGGI
Gli italiani sono ‘mammoni’? Per i norvegesi sì, senza ombra di dubbio: nel paese scandinavo circola ormai da diverso tempo uno spot che utilizza i più beceri luoghi comuni sui ‘bamboccioni’ per promuovere Obos, una cooperativa edile che garantisce ai propri soci facilitazioni nell’acquisto e nell’affitto di una casa. E considerato che solo oggi, a distanza di mesi dalla prima trasmissione della contestata pubblicità, sembra che ci siano finalmente cenni di sdegno a livello nazionale, forse i norvegesi tutti i torti non ce li hanno.

A smuovere le acque ci ha pensato Repubblica, dedicando allo spot un flash intitolato significativamente “Che tristezza se in Norvegia ci vedono così”: perché la pubblicità di Obos è davvero imbarazzante. Nel video, della durata di 1.27 minuti, ci sono infatti tre coppie mamma-figlio che incarnano i peggiori stereotipi del caso, con le genitrici impegnate a cucire e cucinare per i propri ‘bambini’ e a fare loro la ceretta sulla schiena (!) e il bagno, mentre i figlioli non sono buoni neppure a trovarsi una moglie da soli. Il messaggio? Entrare a far parte di Obos garantisce una progettualità e impedisce di ‘ridursi’ come i giovani del Belpaese.

Insomma, una descrizione dell’Italia e degli italiani che proprio non può far piacere, ma della quale i diretti interessati sembrano non curarsi. Il ‘caso’ infatti è stato segnalato per la prima volta a maggio (in concomitanza con la release dello spot) da un lettore de Il Corriere della Sera nella rubrica Italians e ha dato vita a un acceso dibattito tra gli utenti, ma non ha poi avuto seguito sul giornale, mentre a settembre di quest’anno su Facebook è comparsa una pagina ‘Boicottiamo OBOS… O, almeno, facciamoci sentire’ che però fino a ora non ha raccolto grandi consensi: i like sono appena 33. E oggi a rilanciare la discussione ci prova Repubblica, dietro segnalazione dei suoi lettori indignati.

Vero è che il presunto essere ‘mammoni ‘degli italiani è un tema che non può affrontato esaustivamente in poche righe (entrano in gioco troppi fattori, dalla cultura, all’educazione, alla società, alla situazione economica e lavorativa attuale del Belpaese), ma questo non toglie che lo spot di Obos alla fine non fa ridere ed è offensivo per tutti quei ‘bamboccioni’ che vivono fuori di casa, in Italia o all’estero, per motivi di studio e lavoro e di sicuro non possono essere contenti di essere rappresentati da un trentenne con il bavagliolo che si fa imboccare di spaghetti dalla mamma.

Forse è vero quello che scrive su Italians, a commento del post, l’utente svegliaitalia: “In geo-economica si definisce ‘attrazione’ la capacità di un’area di modificare la posizione nello spazio geografico di fenomeni o persone, avvicinandoli a sé in virtù di caratteristiche di centralità, che rendono più attraente l’area rispetto allo spazio circostante. In poche parole, si parla di chi interessa. In ambiti diversi, è ciò che muove il gossip”, ma resta il fatto che l’immagine che viene fuori dalla pubblicità di Obos è tutto meno che lusinghiera.

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