Pubblico questo stralcio dal libro di Antonio Pilati “Sovranità dimezzata” che con semplicità denuncia i pericoli legati alla rinuncia della sovranità. La grande tristezza è che i politici nostrani, pur consapevoli del pericolo e del consequente disastro, non fanno nulla per evitare il burrone, forse pensando di ricavare almeno parte dei benefici che ne ricaveranno i governanti tedeschi e i loro lacchè, ma non si rendono conto che non sono considerati nulla, e nulla avranno. Quando questa consapevolezza comincerà a farsi strada nei loro poveri cervelli cominceranno ad aizzarci contro l’euro e chi lo rappresenta. Allora non ci resterà che seguirli, non per loro, ma per noi stessi, dopo la tempesta però sarò bene sbarazzarsi di questi incapaci senza cervello.
Nei tempi normali il deficit dei poteri non è avvertito: il debito degli Stati è sostenuto da un capitale di fiducia così ampio che nessuno chiama il bluff. […] I Paesi deboli, a causa o di un apparato produttivo insufficiente o di uno stock di debito troppo grande, perdono spazio di manovra e guadagnano obblighi: la moneta unica azzera la leva della svalutazione nazionale e incorpora un cambio elevato grazie alla forza dell’economia leader. Costretti a scambiare la duttilità della politica con la rigidità degli algoritmi che chiedono a breve il taglio il deficit e il decumulo del debito, gli eurodeboli sono consegnati a politiche deflattive che ne massacrano la base industriale. L’esito obbligato è una svalutazione che, non potendo esplicarsi all’esterno, colpisce all’interno: i redditi calano, i prezzi (al netto dei rincari da materie prime) stagnano, la produzione si restringe. Al contrario i Paesi più forti, in primis la Germania, godono sia di un cambio sottovalutato sia di tassi ridotti al minimo per finanziare titoli di debito pubblico e investimenti privati. Con l’aumento delle distanze fra i Paesi la solidarietà svanisce e il sostegno popolare all’Europa, da tempo scarso, si dissolve. Un impianto politico-giuridico, disegnato per creare convergenza e imbrigliare in una trama di integrazione la forza tedesca, alla fine accentua i divari fra i Paesi, separa da sé l’opinione pubblica, rafforza il primato della Germania. La crisi europea oggi è a un punto drammatico, forse di non ritorno. I popoli hanno perso fiducia nell’idea europeista: tagliati fuori dalle strategie e dalle scelte delle élite giuridiche […] hanno reagito all’inizio con fastidio (i referendum falliti) e ora con vistosi rifiuti. […] Senza un netto e visibile cambio di rotta l’euro, di cui ormai diffidano sia i popoli sia i mercati, sembra destinato al break up.
Titolo | Europa: sovranità dimezzata |
Autore | Antonio Pilati |
Editore | Edizioni Mondadori, 2013 |
ISBN | 8852041524, 9788852041525 |
Lunghezza | 96 pagine |