Dal Corriere.it
Davos, la Terra 2.0 e il dossier sull’ipotesi aliena
D’accordo, Medvedev ha esternato ed esterna sulla presenza aliena sulla Terra, non si capisce bene fino a quale livello di credibilità. Ma proviamo a lasciarlo da parte, e se volete pure a dimenticarlo, per rivolgere l’attenzione a questa notizia tutt’altro che trascurabile. Siamo al World Economic Forum di Davos di questi giorni (23-27 gennaio) e se guardate con attenzione al sito ufficiale, trovate il menu “Reports”, che è in pratica il luogo dove sono collocati testi su vari temi che formano la documentazione a disposizione dei partecipanti e che servono a dare il là pure ai dibattiti. Se aprite il fascicolo, cercate la voce Global Risks 2013. Scendete, facendo scorrere il riepilogo di sinistra, fino a Section 5. Vi imbatterete in “X Factors” e, sviluppando questa cartella, non vi sarà difficile imbattervi in “Discovery of Alien Life”. Capito, dunque? Tra le criticità inserite nei rischi globali c’è anche l’ipotesi della scoperta della vita aliena da qualche parte nell’universo. Il testo (in inglese: ma è comprensibile perfino a chi non lo mastica a buon livello) è a questo link. A mio giudizio è particolarmente interessante perché affronta il tema/problema del confronto con una realtà extraterrestre né in termini catastrofici, né guerrafondai, né di terrore, ma come un’enorme occasione per la nostra civiltà. Provo a sintetizzare quanto hanno messo a punto gli esperti di questa vera e propria unità di lavoro chiamata a classificare i rischi per il pianeta e a passarli ai “grandi” che ci governano. Dunque, si parte dal 1995, l’anno in cui per la prima volta si ebbe l’evidenza che altre stelle hanno dei pianeti orbitanti. Oggi, invece, grazie alla missione della sonda Keplero della Nasa, sono stati scoperti migliaia di esopianeti, collocati nella “Goldilocks zone” (non troppo calda e nemmeno troppo fredda): almeno uno di questi ha caratteristiche simili a quelle della Terra. Il ragionamento prosegue in questi termini: se in una fascia tanto ridotta il “pescato” è stato così abbondante, è realistico ipotizzare che nella galassia le potenziali “Terre” siano numerosissime. Viste inoltre la rapidità e l’accelerazione delle scoperte – grazie ai progressi della tecnologia – è altrettanto sensato concludere che entro una decina d’anni si arriverà alla prova certa che la vita non si è sviluppata solo da noi. Ed è proprio a questo punto che la valutazione degli analisti del World Economic Forum si fa particolarmente significativa, segnando una svolta rispetto a quanto si è sempre sostenuto o si è sentito dire. Scatterà il panico collettivo, quel giorno? Crolleranno valori, religioni, economie? Ci sarà, banalizzando, un caos sempre più incontrollabile che porterà alla fine del mondo? No, nulla di tutto questo, suggeriscono gli esperti. Al contrario, di fronte a una Terra 2.0 (eh lo so, è una denominazione abusata, quella del “2.0″ quale sinonimo di nuovo e di evoluzione, ma questa è la potenza di Internet e del suo lessico…) si proverà ad approfittare dell’opportunità: si cercherà infatti di migliorare la conoscenza di quest’ altra sede della vita, mediante investimenti su macchinari, telescopi, robot, viaggi spaziali e quant’altro. Crescerà dunque un’economia vera e propria, basata su questa pietra miliare della storia nostra e dell’universo. E prenderà corpo pure una cultura differente, che amplierà orizzonti e vedute e che aiuterà a superare l’impatto psicologico della novità e dell’annullamento dei criteri antropocentrici. Tuttavia, al di là di quanto scritto in questo bel saggio, le mie domande sono le seguenti: se tutto questo è nei dossier di Davos, siamo di fronte a un altro passo chiaro e inequivocabile verso la Grande Ammissione? Il giorno tanto atteso è insomma ormai vicino?
Non capisco se sia la perdita di valori, da sostituire con qualcos’altro in cui credere, o un generalizzato rilassamento cerebrale a portare masse importanti di individui a credere nelle più grossolane fandonie che per vari interessi vengono lanciate come la pastura per i pesci. Eppure queste fandonie sono facilmente smascherabili, sono contraddittorie in se stesse e con la scienza, eppure in molti ci cascano. Il surriscaldamento globale, colossale frottola messa in campo per miseri vantaggi economici attrae adepti in ogni dove, per non parlare del comunismo che è stato capace di convincere milioni di uomini di essere foriero di giustizia sociale e uguaglianza. Entrambi questi esempi sono facilmente confutabili, basta mostrare qualche dato, basta evidenziarne le enormi incoerenze e tutto il castello si disfa, ma agli occhi degli adepti questo non basta, accecati dalla loro fede rimangono irremovibili nelle loro credenze e incuranti del fango in cui affondano. Ora gli alieni sono sbarcati a Davos, contravvenendo ad ogni legge fisica, a quelle stesse leggi della natura che paradossalmente chi crede negli alieni accetta. La crisi attuale è molto più grave di quella del ’29 perchè non è una crisi solo economica, quelle si superano, la crisi attuale è una crisi di valori, quelli che erano i fondamenti su cui si basava la cultura classica occidentale si stanno perdendo, se non addirittura già persi. Nuove aberranti ideologie si stanno facendo largo, ideologie nemiche dei valori democratici che abbiamo conosciuto sostituiranno la nostra cultura rendendo questo mondo pieno sì di alieni, alieni alla giustizia, alla carità, alla convivenza civile, alla democrazia. Questa è la caduta dell’impero romano.