Stiamo morendo

La frittata sottomarina è fatta. E’ stata individuata la maggior parte dei bidoni contenenti 30-35 quintali di veleni persi in mare vicino all’isola Gorgona dalla motonave da carico Eurocargo Venezia in dicembre.
Sono davanti alle coste della Toscana, circa 23 miglia al largo di Livorno e del Parco di San Rossore (un luogo che è il paradiso in terra), ad una profondità di oltre 400 metri, in un tratto di mare all’interno del Santuario dei Cetacei che è, almeno in teoria, un’area protetta.
I rilievi effettuati dalla nave oceanografica Minerva Uno della Castalia mostrano che alcuni bidoni (quanti, non si sa) sono aperti e stanno spandendo il contenuto. Subito dopo l’incidente, l’Arpa (Agenzia protezione ambientale) della Toscana aveva avvertito che il contenuto dei bidoni, se disperso in acqua, è in grado di contaminare la catena alimentare.
Adesso si tratta di mandare un robot a recuperare rapidamente i fusti – mica uno scherzo, a 400 e più metri di profondità – e si tratta di evitare che si aprano ulteriormente mentre vengono tirati su. Prima che si aprissero non si poteva recuperarli?

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