Nel 2012 hanno chiuso i battenti complessivamente 104.000, superando del 2,2% il valore già molto elevato dell’anno precedente. E’ quanto emerge dagli archivi di Cerved Group che indicano che la recessione che ha investito l’economia italiana ha avuto un impatto molto pesante sulle pmi, in molti casi costringendole a portare i libri in tribunale o a chiudere i battenti. Nel 2012 sono infatti aumentate sia le crisi di impresa (fallimenti, procedure concorsuali di ristrutturazione di impresa o di altro tipo), sia le liquidazioni.
Un’analisi su informazioni di dettaglio del Registro delle Imprese indica poi un vero e proprio boom dei nuovi concordati preventivi: si stima, prosegue il Cerved, che nel solo quarto trimestre del 2012 siano state presentate un migliaio di domande, soprattutto nella forma del concordato con riserva (un valore paragonabile alle domande di “vecchio’ concordato presentate in tutto l’anno).
Il 2012 è stato un anno particolarmente duro per i fallimenti: il numero di procedure aperte nell’anno (oltre 12 mila, +2,1%) rappresenta infatti un record nell’intero periodo di osservazione, che addirittura supera i livelli pre-riforma fallimentare, quando la platea di imprese per cui i tribunali potevano aprire una procedura era significativamente piu’ ampia. Nel corso del 2012, i default sono aumentati nei servizi (+3,1%) e nelle costruzioni (+2,7%), mentre la manifattura – pur con un numero di fallimenti che rimane a livelli critici – ha fatto registrare un calo rispetto all’anno precedente (-6,3%).