The black hole

Da Repubblica.it

Tesoro, perdite potenziali di 8 miliardi. L’origine è nei derivati degli anni ’90

Quegli strumenti ebbero un ruolo nel consentire il nostro ingresso nell’euro. La Corte dei Conti ha inviato la Finanza dopo il report del ministero. Ma non ha finora ottenuto i contratti di stipula

ROMA – C’è una bomba a orologeria nei conti pubblici, nel rigo dei titoli derivati. È una perdita potenziale da almeno otto miliardi di euro, pari a oltre il 25% degli strumenti di copertura di tassi e di cambio del debito che sono stati ristrutturati dal ministero del Tesoro nel solo 2012. Si tratta di derivati accesi negli anni Novanta, anche per consentire anticipazioni di cassa che permisero al governo italiano di farsi trovare pronto all’appuntamento con la valuta unica. Ma oggi, e ancor più nei prossimi anni, quel fardello del passato presenta il conto…Il documento, di cui oggi dà conto anche il Financial Times, è stato sottoposto all’analisi di provati esperti del settore, che hanno montato i numeri sui modelli matematici standard che il mercato utilizza per “prezzare” questi derivati. Sulla materia c’è scarsa trasparenza. Fonti del Tesoro la giustificano con l’opportunità di carattere strategico e commerciale. Ma chi ha letto quella relazione si è trovato davanti alla Stele di Rosetta degli swap italiani: una storia che risale agli anni Novanta, e che secondo i protagonisti delle vicende contribuì a tenere i conti del paese in dieta stretta quando si trattò di entrare in Europa con il primo treno. In attesa di maggiore trasparenza, solo dalle 10 pagine finali della Relazione si ricavano utili indicazioni. Le ristrutturazioni di contratti derivati sono una dozzina, tutte intercorse tra maggio e dicembre del 2012.

di ANDREA GRECO

 

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