Tra mogli ubriache e botti piene Napolitano…

Bersani è riuscito a fallire, il vecchio comunista portatore di idee vecchie che voleva far credere di essere moderno con l’alleanza eco-gay vendoliana non ha incantato. Di errore in errore si è mangiato tutto il vantaggio che le primarie avevano dato al PD fino ad arrivare alla preclusione ideologica a Berlusconi che voleva utilizzare come biglietto da visita in Europa. A Bersani dell’Italia e dei problemi degli italiani poco importa come poco gli interessano le regole democratiche: “Se avrò il 51% governerò come se avessi il 48%”. Belle parole ma il 51% non l’ha avuto e nemmeno il 48%, tuttavia ha cercato di imporre i suoi uomini in tutti i posti chiave istituzionali e ha ignorato la metà dell’elettorato. Sì la metà perchè M5S altro non è che una zattera piena di transfughi PD delusi dal loro partito e ancora ideologicamente troppo compromessi per accettare la sconfitta dell’impalcatura su cui la sinistra costruisce il suo pensiero. Il futuro della sinistra è nelle mani di Renzi, come Fini traghettò il movimento sociale lontano dai fantasmi di Salò così Renzi dovrà traghettare i “democratici” lontano dai fantasmi della piazza rossa. Ma tutto questo non servirà se non si ha coraggio di fare decise riforme istituzionali, quelle riforme che la vecchia nomenklatura ha sempre respinto con forza, quelle riforme che ci consentano di fondare davvero la Seconda Repubblica, una repubblica dove il voto ha significato, dove i bizzantinismo irrealizzabile della maggioranza assoluta per governare, miserabile fotocopia del paradosso della moglie ubriaca senza aver toccato una sola goccia del vino della botte, lasci finalmente il posto alla maggioranza relativa, che spazza via le incertezze di questi giorni dove, a un mese dal “voto” ancora non si sa chi governerà l’Italia. Ci vuole un governo del presidente, un governo di scopo e di larghe intese che urgentemente riformi la seconda parte della costituzione e poi via al voto, stavolta davvero libero, che consenta al PD di maturare e di liberarsi dai suoi fantasmi e agli italiani di votare per il candidato che saprà convincerli. Questo è il mio sogno, ma conta poco, il problema è che è una necessità inderogabile per il paese.

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